Quando due persone decidono di costruire un progetto di vita comune e pertanto si "sposano" fondano un contratto in cui si scambiano un patto esplicito, che permette loro di assumersi responsabilità ed impegni reciproci (per es. il volere o meno figli; il concordare i tempi; chi lavora e chi no in famiglia, ecc.) e un patto che rimane segreto, poichè inconsapevole. Questo patto è quello che consente ai partner di soddisfare i reciproci bisogni, spesso irrisolti nelle famiglie d'origine.
La crisi avviene nel momento in cui i bisogni reciproci non vengono più soddisfatti dalla relazione e non si riesce a rilanciare la vita di coppia.
Le emozioni che entrano in gioco sono di delusione, disillusione, rabbia e senso di vuoto: i partner possono passare il loro tempo a discutere e litigare su tutto senza comprendere il "nocciolo" reale che li ha portati a ciò, oppure pian piano distanziarsi sul piano emotivo e comportamentale.
C'è il luogo comune che la terapia di coppia serva per risolvere i problemi e riappacificarsi, e che a farlo sia il professionista. Questa errata credenza, investe il professionista di una grossa responsabilità, e declassa coloro che la richiedono a una forte passività.
Inoltre, non è sempre detto che la terapia aiuti a riappacificarsi, a volte supporta i partners nel processo di separazione affinchè avvenga nella maggiore serenità possibile.
Come nella coppia, anche nella relazione terapeutica il lavoro d'introspezione dovrebbe essere svolto da entrambe le parti, assumendosi ognuno la propria parte di responsabilità.
Non è un percorso semplice ma se alla base è presente questo presupposto, assieme ad una forte motivazione, il cambiamento è già avviato.
Chi avesse il bisogno o la curiosità di esplorare quanto detto, deve sapere che dovrà imparare ad analizzare il rapporto con le proprie famiglie d'origine, capire che funzione ha il sintomo del malessere all'interno della coppia, il perché si è attivato in un momento particolare del ciclo vitale della coppia, e quali sono le dinamiche che incastrano la coppia senza permetterne lo sblocco e l'evoluzione. Imparare a riconoscere e a sciogliere questi nodi permetterà la sperimentazione di nuovi comportamenti e attiverà delle risorse nuove o già presenti nella coppia, ma mal utilizzate.